Parrozzo abruzzese: ricetta originale del dolce di Natale
Vai al contenuto

Non sei iscritto?

--Oppure--

Accedi

Dolci e Dessert
0/5 (0 Recensioni)

Parrozzo abruzzese: il dolce di Natale a forma di cupola

  • facile
  • 8
  • 20 min
  • 60 min
parrozzo

Qual è il dolce ideale per concludere il menù di Natale? In Abruzzo è sicuramente il parrozzo, una ricetta che fu inventata da Luigi D’Amico.

In vista del Natale vogliamo preparare un dolce abruzzese, il parrozzo. Lo sapevate che fu inventato da Luigi D’Amico nel 1920 ed è stato celebrato da niente meno che da Gabriele D’Annunzio in persona, il quale gli dedicò un sonetto? Qual è allora il segreto di questo dolce che ha fatto impazzire il palato di tanti? Parliamo in sostanza di uno zuccotto ricoperto di cioccolato.

Il parrozzo abruzzese, per via della sua forma subito riconoscibile e del suo sapore sublime rappresenta una delle ricette natalizie più conosciute anche nel resto del mondo. Vediamo allora come preparare questa ricetta di Natale tipica della cucina regionale d’Abruzzo.

parrozzo

Ingredienti

Per il parrozzo

  • Uova – 4
  • Zucchero – 100 g
  • Farina di mandorle – 100 g
  • Semolino – 120 g
  • Liquore amaretto – 20 ml
  • Olio di semi – 90 g
  • Limone – 1
  • Sale – 1 pizzico

Per la copertura

  • Cioccolato fondente – 200 g
  • Burro – 1 noce

Preparazione

Come preparare la ricetta del parrozzo

1

Per prima cosa rompete le uova e dividete gli albumi dai tuorli. Montate i primi a neve ben ferma, aggiungendo giusto un pizzico di sale che vi agevolerà il compito e darà al dolce una nota di sapidità piacevole.

2

Trasferite i tuorli in un’altra ciotola, unite lo zucchero e montate anch’essi fino a che non saranno chiari e spumosi. Sempre con le fruste in azione incorporate l’olio.

3

Unite la farina di mandorle e il semolino, profumate con la scorza grattugiata del limone e l’amaretto e mescolate bene il tutto. In alternativa al liquore potete aggiungere qualche goccia di essenza di mandorle amare.

4

In ultimo incorporate gli albumi montati a neve, mescolando dal basso verso l’alto per evitare che si smontino.

5

Versate l’impasto in uno stampo a semisfera imburrato e infarinato di circa 18-10 cm di diametro. Cuocete in forno a 180°C per un’ora facendo la prova stecchino prima di sfornare.

6

Sfornate il dolce, fatelo raffreddare quindi capovolgetelo su una gratella. Sciogliete il cioccolato fondente con il burro a bagnomaria quindi versatelo sul dolce, coprendolo uniformemente.

7

Trasferite poi il parrozzo su un piatto da portata e servitelo.

Come sempre per le ricette della tradizione, le proporzioni variano di famiglia in famiglia. C’è chi usa il liquore amaretto, chi il rum e chi ancora l’essenza di mandorle. Olio e burro nell’impasto sono un’altra variante che non trova conferme né smentite. Vi lasciamo comunque un video con tutti i passaggi della ricetta così da poter ammirare il risultato finale.

Conservazione

Il parrozzo abruzzese si mantiene per 3-4 giorni sotto una campana per dolci.

Origine e storia

Il parrozzo, come detto, fu inventato dal pasticcere Luigi D’Amico, titolare di un laboratorio tra Corso Manthonè e Piazza Garibaldi a Pescara. Erano i primi del ‘900 e la sua idea nacque da un prodotto tipico dei contadini, il pane rozzo, preparato unicamente con farina di mais. A quel tempo infatti la farina di grano era destinata alle famiglie più ricche, mentre tutti gli altri dovevano ingegnarsi con quello che avevano.

Il pane di mais veniva poi cotto nei forni a legna. Ne usciva con una crosta scura, quasi bruciata, che però faceva sì che si conservasse a lungo. Decide quindi di partire da qui e realizzare un dolce dove il giallo del mais era dato dalle uova, mentre la crosta marrone si otteneva con il cioccolato.

Il dolce ebbe un successo pressoché immediato non fosse per altro che Gabriele D’Annunzio, anch’egli di origine abruzzese, se ne innamorò al primo assaggio arrivando addirittura a comporre un madrigale, musicato poi da Vittorio Pepe. I versi del componimento sono riportati ancora oggi sulle scatole del dolce.

Dal panrozzo al parrozzo la strada è questa. Dopo la seconda guerra mondiale e la morte di D’Amico avvenuta nel 1954, la produzione subì un arresto. Solo negli anni ’70, grazie all’introduzione di una nuova linea di confezionamento, il parrozzo è tornato in auge raggiungendo ogni angolo del globo. Oggi, il dolce di Natale abruzzese per eccellenza, vanta il riconoscimento Prodotto Agroalimentare Tradizionale.

Leggi anche
Le ferratelle, il ‘dolce degli sposi’ tipico abruzzese
0/5 (0 Recensioni)

Riproduzione riservata © 2024 - PC

ultimo aggiornamento: 12 Novembre 2024 14:37

I commenti dei nostri lettori

0 Commenti
Più vecchi
Più recenti
Feedback in Linea
Visualizza tutti i commenti

Secondo piatto ricco di gusto e raffinato: filetto al tartufo nero